La bellezza di una donna non dovrebbe dipendere dall’abito che indossa.
La bellezza di una donna risalta dallo sguardo, dai suoi occhi.
Tutto inizia con uno sguardo.
Tutto finisce con uno sguardo.
Occhi che ridono.
Occhi che ridono.
Occhi che piangono.
Occhi che domandano.
Occhi che riescono a dare le risposte che, spesso, il cervello non riesce a dare.
Gli occhi come specchio del nostro cuore?
Gli occhi come sublimazione del nostro pensare?
L’incontro di sguardi produce emozioni.
Forti o deboli che siano, sono emozioni.
Queste emozioni pensavo di poterle conoscere attraverso gli uomini e le donne.
Esseri viventi.
Nella mia infantile curiosità, non avrei concepito di provare queste emozioni attraverso il pennello di quel frescante del quattrocento che conosciamo come Giovanni de Campo.
Monte San Salvatore, sulle pendici che degradano dolci verso il lago Maggiore, conserva un monastero, che si pensa, sia stato eretto da monaci benedettini intorno al Mille.
Il complesso prese il nome dal monte che lo cela agli occhi del mondo.
Monastero di San Salvatore.
Il luogo conobbe grande sviluppo sul finire del XV secolo, grazie al sopraggiungere dei monaci Eremitani di Sant’Agostino.
L’arrivo dei monaci agostiniani coincise con l’introduzione del culto della Madonna della Cintura.
Madonna della Cintura, devozione non sempre conosciuta.
Una leggenda vuole che alla madre di Sant’Agostino, santa Monica, apparve in sogno la Madonna vestita solamente di una veste, stretta ai fianchi da una cintura di cuoio.
L’abito che adottarono i monaci di Sant’Agostino trova ora, in questa leggenda, una motivazione.
Il monastero subì continui ingrandimenti e rimaneggiamenti.
Gli affreschi di Giovanni de Campo risalgono alla fine del Quattrocento e, probabilmente, il committente lo possiamo ritrovare nella famiglia Visconti, il cui stemma appare sulla sinistra della cappella.
L’impatto visivo è sconcertante.
Il nostro corpo è attirato dallo sguardo della Maddalena.
Occhi che fissano, che domandano.
In basso, sulla sinistra della cappella, Maria di Magdala comanda tutta la scena.
Segui il suo sguardo e trovi altri occhi ad aspettarti.
Gli apostoli, in corteo, sotto il Cristo Pantocratore.
Occhi.
Pennello fine e sguardi penetranti.
Mano sapiente.
Idee dipinte sul muro.
Sant’Andrea con i capelli al vento ed il crocifisso nella mano destra.
San Pietro, anziano, con le chiavi che ci attende per aprire la porta.
Tra le immagini degli evangelisti ricorderò quella di Luca, intento a dipingere una Madonna con bambino, nella sua classica iconografia.
Immagine sublime.
Il pittore ha dipinto se stesso?
In basso un ultimo sguardo rapisce completamente il mio corpo.
Una donna, bellissima invita all’azione.
Ancora occhi che domandano.
Occhi che penetrano.
Occhi che non potremo dimenticare…..
Fabio Casalini