Di sangue, di ferro e di fuoco

Tempo di lettura: 3 minuti

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La sentenza

Non chiedere più alle nubi
di nascondere l’azzurro dei cieli,
o temi forse di scoprire
il chiarore dei miei occhi?
 
Di me non hai voluto il sangue
falsa cultrice del bello e del buono,
col ferro hai aperto il petto
bevendone assetata l’intimo tutto….
 
“Dividerai con me il letto nuziale
legittimo; e niente mai potrà separare
il nostro amore, prima che ci avvolga
la segnata morte…”.Hai sentenziato!


Senza Parole
 
Quel timore mal celato dal gioire del tuo sguardo
tradisce il sentimento ch’è in Te ….
Lontan da Noi, fuori, nel mondo….
 
l’indifferenza uccide spietatamente
genti inermi e sacrificabili…
Vezzo dei potenti…mai paghi
di sorrisi tintinnanti, falsi e compiacenti…
 
Tacciono ora dinanzi all’irruente passione!
Attoniti attendiamo l’evento,
che il destino si compia
 
in un battito d’ali,
nell’agonia dell’oggi…
il vagito del domani…!
 
Tra le Tue labbra il sussurro dibattuto della preoccupazione
nella speranza il fremere del corpo concesso
alle mie frementi e tremanti mani donato.
 
                       
Passione
 
Scorri ancora lenta nelle vene
linfa vitale che nutrì l cuore
Passione con ferro e con fuoco
d’amore c’incendi l’animo.
 
Ancor non sazia tu emergi
mai  doma dagli animi umani,
spaccando i sospesi intimi indugi,
scoprendoci di te frementi amanti.
 
Le tetre oscurità apparse all’orizzonte
sfumano nel crepuscolare del tramonto;
tace la notte e tacciono gli animi
come assente mi perdo nei tuoi occhi.
                                                                                      

“Mina”
 
Stamane ho trovato
tutta la voglia del tuo amore,
…il desiderio scritto col rossetto…
 
…Sullo specchio del bagno
hai lasciato scritto il tuo: ”Ti Amo!”…
Ed io…l’ho letto….
 
                                                                                          
Misticismo

Chi le Madonne
per pregare,
chi madonne
da sollevare…
Talaltri solo
Madonne da scomodare.

 
                                                                                              
Gioco di bambini
 
Dire, fare, baciare,
lettere e testamento…
 
Dire…sempre ciò che pensi
…se puoi…
 
Fare, solo ciò in cui credi
se ritieni giusto.
 
Baciare,
le belle donne sempre;
…anche le madri
talvolta le amanti!
 
Dire, fare, baciare
gioco di bambini  le lettere d’amore…
…I testamenti ai morituri
gli eredi già aspettano…
 
 

Il sacrificio

Ritmato rintocco di smarrite onde 

come campane a morto sulle rive
zittiscono, come furtivi sguardi,
come silenziosi bisbigli d’amanti

Già rimbombano echi negli anfratti

fendendo il cielo con lame di fuoco,
son mute tutte quelle voci assenti
perduti quegli occhi vuoti astanti… 

Ecco il sudore divenuto sangue 

versato su l’altare sacrificale, 
stillare ancora goccia dopo goccia 
forza mai doma, ferita aperta… 

I principi

Aria acqua

terra e fuoco,
lor son i principi
vagito e crepuscolo del mondo.
 
 
Aria è della brezza
come soffice carezza,
Vento come di tempesta
sospinge nubi chiamandole a raccolta.
 
 
Acqua, sussurro di ruscello
dai bagliori argentati del guizzo
acqua impetuosa di oceano
che inorridisce lo sguardo.
 
 
Fuoco ha il rossore del caldo
l’impeto dell’uomo
fuoco, ah passione del mondo
bellezza agghiacciante di Vulcano.
 
 
Terra ha volto di madre
grembo di umana gente
genera frutti succosi
mirabili messi  ondeggianti
pulsanti di passionali amori.
 
Il tuo potere.
 
 Quando  alla  fine  saremo
evanescenti   ombre
indistinte  sagome
immerse  in  brezze  fumose …
 
Quando   ci  smarriremo
fondendoci  l’uno  nell’altra
dimentichi  del  tempo…
allora certamente  saremo.
 
Pretenderai, è  certo,
ancora  di parlare  di potere
tessendo   trame  subdole,
dimenticando  che ti attende  l’oblio…



Di sangue e di fuoco.
 
 
Come  i  bianchi  scogli  i  tuoi  seni
Emergon  impetuosi  dalle  coltri,
sospinti  anche  dall’ansante  petto
sussultante  come  mimasse Vento…
 
e  nel  possederti  ancor  in  grembo
cingo  veemente  il  sinuoso  fianco
rapito  dal  sempre  maggior  impeto,
m’ aggrappo  fremente  su l’un  l’altro .
 
Sono  come la  stordita  falena
al  bagliore  della  pallida  luna,
disperato  amante in tempesta
in  balia ancor  delle tue  labbra…

Fabio Viganò.

                                                  

BIBLIOGRAFIA

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