In viaggio attraverso le nuvole in Valle Vigezzo

La sveglia suona molto presto.
Apro la finestra…nebbia, nuvole basse. 
Potrebbe essere una domenica persa per la montagna. 

Conoscendo le condizioni climatiche della zona nella quale vivo decido di effettuare una chiamata ad un amico che abita in Vigezzo.

La risposta è affermativa, le notizie sono confortanti. Appena sopra i 1700 metri tutto si apre ed il sole splende come poche volte nella vita.
Prendo la funivia che da Prestinone sale alla Piana di Vigezzo ancora assonnato.
Un solo caffè è davvero poco per le mie abitudini.
Il viaggio dura poco, nemmeno il tempo di accorgemi che stiamo per \”sbucare\”.
Intuisco qualcosa appena esco dalla funivia.
Ma l’occhio ancora non ha capito quello che il cuore spera.
Il primo impatto è incredibile. La cabina dopo la mia che sale lambendo il vecchio campanile della chiesetta della Piana.
Non posso non scattare. Non posso!
Giro la testa come De André voltava le carte.
Vi sono visioni e panorami che potrei non rivedere.
Scatto a ripetizione senza curare molto l’estetica, il controluce.
Scatto!
La sensazione che le nuvole possano da un momento all’altro coprire tutto è palese.
Ma non succede. Il limite invalicabile dei 1700 metri \”regge\” per tutta la giornata.
Il tempo lo utilizzo anche per fotografare quello che la natura crea a ridosso delle case.
Ghiaccioli che lentamente si sciolgono al sole per ricomporsi la notte.
Qualche metro al di sopra posso \”scollinare\” in assoluta tranquillità.
La Scheggia e la Pioda di Crana fanno bella mostra di se.
Le montagne a cavallo tra la Vigezzo e la Valle dell’Isorno sono placide guardiane.
Poco oltre le montagne svizzere.
Tutte illuminate dal sole con qualche piccola nube grigiastra che permette uno stacco di colore.
Quasi non mi sono accorto che la giornata è passata.
Le ultime fotografie sono ancora per il campanile ed il sole che lambisce la neve che nei giorni scorsi si è adagiata sulla sua sommità.

Fabio Casalini.

BIBLIOGRAFIA

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