Robiei, una continua scoperta

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Per chi come me e come voi è sempre desideroso di apprendere e conoscere nuove cose e nuovi modi di vita, Robiei rappresenta senza ombra di dubbio una continua scoperta. Non soltanto per le prospettive di escursionismo che vi si potranno prospettare, ma soprattutto per ciò che troverete in quella conca baciata dalla natura dove l’uomo si fonde in essa....
Per chi come me e come voi è sempre desideroso di apprendere e conoscere nuove cose e nuovi modi di vita, Robiei rappresenta senza ombra di dubbio una continua scoperta. Non soltanto per le prospettive di escursionismo che vi si potranno prospettare, ma soprattutto per ciò che troverete in quella conca baciata dalla natura dove l’uomo si fonde in essa. Per arrivarvi è cosa semplice.
Passato il confine elvetico bisogna arrivare a Locarno. Da qui si attraversa la Valle Maggia sino a Bignasco, si passa un ponticello e si svolta a sinistra. A quel punto si è giunti a Caverna. Si prosegue sempre in Valle Bavona sino a alla funivia di San Carlo con la quale potrete agevolmente raggiungere Robiei. In alternativa il sentiero che si snoda tra le gole, due ore e mezzo di salita. Si è alloggiato all’albergo Robiei, di proprietà della ditta Ofima S.A. Il signor Bruno, gerente, si è dimostrato essere persona squisitamente gentile ed educata oltre che esperta. Ci ha “dato delle dritte” riguardo le escursioni, ma anche riguardo al cibo. Qui si è mangiato bene e…bevuto meglio.
Dopo il giro del Lago Sfondau via Cortino, oggi ci è stata suggerita una meta che non conoscevo: Arzo.
Arzo rappresentava e rappresenta, forse tuttora, l’alpeggio più alto della valle. Vedo il sentiero.
Si dipana a zig zag in salita. Sembrerebbe facile da affrontare…Noto però che la strada si restringe sempre più. Probabile quindi che sia, almeno nell’ultimo tratto, impervia.
Noi, zaino in spalla, ringraziamo e ci portiamo all’altezza del sentiero che parte sulla sinistra dell’Albergo Robiei. Si inizia a salire.
Abbiamo alle spalle circa sei ore di marcia ma…ne vale la pena.
Un ultimo strappo, si attraversa un ruscello e davanti a noi si apre un avvallamento attraversato da un ruscello cui fanno da sfondo le montagne.
Proseguiamo lungo il sentiero che costeggia un laghetto e s’inerpica, d’un tratto sulla sinistra, dolcemente sino al Basodino. Ci sediamo ad ammirare il panorama ammutoliti!
Ci lasciamo pervadere dalle emozioni ed ascoltiamo il silenzio che regna intorno a noi, incontrastato. Giriamo tra le baite dell’alpeggio di Arzo a scattar foto.
La vista sui ghiacciai è impagabile. Intanto si è alzata una leggera brezza. Considero l’ora. Per la salita abbiamo impiegato circa quaranta minuti. In altrettanto tempo, anche andando adagio, saremo di ritorno per pranzo. Poi rientreremo a piedi da Robiei sino a San Carlo, luogo dove abbiamo lasciato l’automobile. Si ride, come tornati bambini, sdraiati nell’erba e con lo sguardo volto verso il cielo terso. In questo luogo si perde la dimensione del tempo.
Ed è fantastico…
Sembra di essere in un’altra dimensione…
Dopo esserci dissetati al fonte dell’alpeggio, decidiamo di rientrare. La prossima volta continueremo per la Cresta di Arzo. In men che non si dica guadagniamo la terrazza dell’Albergo Robiei dove i tavoli sono già apparecchiati.
Mangiamo tranquillamente lasciando che il sole ci rosoli lentamente. Salutato il Signor Bruno ed i suoi collaboratori, partiamo, zaini in spalla, alla volta di San Carlo. Ci fermiamo a comprare la Formaggella della Vallemaggia al caseificio lungo la strada, prima della Capanna Basodino del CAS. Passata la capanna il sentiero, dopo gradini in cemento , inizia a snodarsi tra gole continue a lato di un torrente , a ridosso delle montagne. Ad un certo punto entra nel bosco e quando vi si esce vi accoglierà un’ampia radura al cui lato è posta una bella cascata dall’acqua cristallina.
Attraversiamo un ponticello di legno ed affrontiamo l’ultimo tratto di strada che ci separa dalla macchina. E’ tutto nel bosco. Lo percorriamo in poco tempo. Usciti, ci aspetta un ultimo strappo di circa un chilometro. E’ tutto su strada asfaltata. Che magnifica giornata.
Robiei è una continua scoperta…

Fabio Viganò

BIBLIOGRAFIA

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