Il Canal Grande a Venezia. Memorie di Viaggiatori

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« Fui invitato a sedermi in mezzo a due ambasciatori, e furono questi che mi condussero per la grande strada, che essi chiamano il canale grande e che è davvero molto larga. Le galee ci passano attraverso, e ho visto anche navi di 400 tonnellate e più vicino alle case. È davvero la strada più bella che ci possa essere, io credo, nel mondo […]. Le case sono molto alte e grandi, quelle vecchie sono costruite con buona pietra e sono tutte dipinte […] le altre risalgono a cento anni fa […] tutte hanno la facciata di marmo che viene dall’Istria, a 100 miglia di là, e grandi pezzi di porfido e di serpentino. » 

 (Philippe de Commynes, ambasciatore a Venezia, 1495)

« Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali, ma di una natura che avesse creato le proprie opere con un’immagine umana. » 

(Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto)

Ma quando siamo usciti, stanchi e intontiti, dalla stazione di Venezia e abbiamo visto il Canal Grande e i palazzi marmorei che sfioravano l’acqua melmosa, quel gioiello di cultura che si dondolava sui canali fetidi e muffosi, abbiamo improvvisamente compreso quanto forte e tenace è l’uomo e quanto meraviglioso è il suo spirito, e si è destato in noi un tale amore per l’umanità, l’umanità con le sue pene e le sue epidemie; e siamo penetrati ad occhi aperti dentro un sogno, perché Venezia è il sogno di ogni città…


(Abraham Yehoshua)

La gondola nera, slanciata, e il modo in cui si muove, lieve, senza rumore alcuno, ha qualcosa di strano, una bellezza da sogno, ed è parte integrante della città dell’ozio, dell’amore e della musica.

Hermann Hesse

 


BIBLIOGRAFIA

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