Rovigno è una città dell’Istria, nella provincia di Pola, posta su un promontorio che si protende verso ponente, cinto da tre lati dal mare, mentre dal quarto lato, verso oriente, è stato prima unito alla terraferma con un ponte e poi congiunto interrando un canale (secolo XVIII).
La città antica si aggruppa a occidente in un accastellamento denso e confuso di casette, che cercano la luce sollevandosi in alto, congiunte da oscuri cavalcavia e separate da angusti campielli. Le vie principali, strette e tortuose, conducono al duomo. La vita si svolge di preferenza all’aperto. La parte nuova ha trovato posto a oriente sul colle di S. Francesco, meno erto e più ampio. La popolazione, che ha dato capitani e piloti a Venezia, è ora dedita alla pesca e all’agricoltura. Vi è una manifattura di tabacchi, una distilleria, due fabbriche di sardine in conserva, un piccolo cantiere di costruzioni di legno. Sotto la dominazione austriaca la città si reggeva con uno statuto proprio.
Nella parte più alta sorge il duomo, dedicato ai santi Giorgio ed Eufemia, completamente rifatto fra il 1724 e il 1736 al posto di preesistente chiesa anteriore al Mille. Il campanile, su disegno di Alessandro Manopola (1654-1677), ricorda quello di S. Marco di Venezia. Nell’interno, il duomo conserva numerose opere d’arte, fra cui tele del Cinquecento , una pala di Mengardi, la statua di santa Eufemia e un grande sarcofago romano contenente le spoglie della santa. Nella piazza Vittorio Emanuele è visibile un bel leone di San Marco sulla Torre dell’orologio e, poco lontano, il ricco Arco dei Balbi, d’architettura barocca (1678-80). Importante, fra altre numerose chiese, quella duecentesca di forma poligonale, a 7 lati, della santissima Trinità.
Vi propongo un brevissimo tuffo nella storia di Rovigno.
Le rovine romane l’attestano abitata nel periodo preromano e romano: ma pare abbia assunto importanza storica fra il 200 e il 400 d. C. Le invasioni barbariche favorirono lo sviluppo urbanistico di Rovigno, fra il secolo V e l’VIII. Subì le dominazioni bizantina e franca: scorrerie, nella campagna, di Slavi, Longobardi, Avari e Saraceni. Rovigno figura nella fidelitas, giurata dalle principali città istriane a Venezia nel 1149, come corrispettivo della sicurezza adriatica da quella difesa.