Pisa: non solo la Torre pendente…

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A parlare di Pisa, una delle più incantevoli città d’Italia, si rischia sempre di cadere nel luogo comune... visitare solo “Piazza dei Miracoli”....

A parlare di Pisa, una delle più incantevoli città d’Italia, si rischia sempre di cadere nel luogo comune… visitare solo “Piazza dei Miracoli”. Non perché sia un luogo comune, ma perchè col passar del tempo,  la si identifica con la città di Pisa. E spesso sembra che la gente vada a Pisa per vedere poi una sola delle quattro strutture che caratterizzano la piazza, cioè la Torre di Pisa…”che pende, che pende e mai viene giù…”, recita un’antica filastrocca che imparai da bambino.
Sono passati alcuni anni, eppure la filastrocca rimane indelebile nella mia memoria, come gli esperimenti che Galileo Galilei avrebbe condotto, secondo presunta “vox populi” sulla medesima torre, riguardo il perché le cose cadano dal cielo verso la terra. 
Ma la Torre è solo una parte di Pisa.
“La visiti, ma si ricordi di andare in Borgo Stretto, in Borgo Largo, in Piazza Cavalieri, sul Ponte di Mezzo…e l’Università…Mi raccomando”. Di solito, essendo un ignorante ed un curioso, ascolto i suggerimenti. Questi, però, sembrano essere moniti. Moniti di chi desidera che l’amata città la si conosca e si apprezzi appieno.
Ma Piazza dei Miracoli voglio rivederla. Non fosse altro che l’ultima volta che la vidi…non avevo ancora la barba… Ora c’è …ed è bianca.

Ma torniamo a Piazza dei Miracoli. La bellezza di questo luogo è tale da lasciarti sempre a bocca aperta dallo stupore. Appena passato l’arco, ecco lì il Battistero con a fianco il Camposanto Monumentale.
Di fronte al Battistero noto la facciata del Duomo e dietro ,un poco a lato, sulla destra, la Torre.
E’ un continuo scattar fotografie alla torre!!! Molti si mettono in posa con le mani rivolte verso di essa nell’atto di sorreggerla, come a volerla sostenere! Scoppio in una risata ripensando alla scena di “Amici Miei”, Dove i solerti giocherelloni del “servizio torri”, giusto per una zingarata, scomodarono, per finzione, persino i “prodi kamikaze!”.
Rimpiango quei tempi e quel modo di far sorridere la gente che era vera arte! A proposito di arte, eccomi all’interno del Camposanto Monumentale. E’ una struttura rettangolare caratterizzata da un susseguirsi di quadrifore slanciate e luminose che danno sul prato interno del Camposanto stesso. Sono stupefacenti nella loro eleganza e snellezza, impreziosite ed aggraziate sia da capitelli finemente scolpiti, sia da sorta di tre raffinati” rosoni”, di cui uno centrale più grande cui se ne contrappongono ai lati altri due, più piccoli. L’interno del Camposanto è ricco di pietre tombali dedicate a notabili pisani. Il soffitto dei lunghi corridoi si direbbe a capriate! in questo edificio, eretto nel 1277,ultimo dei monumenti ad essere edificato in questa piazza, potrete ammirare affreschi importanti che suggerisco caldamente di visitare in ogni minimo particolare! Sto parlando de “Il trionfo della Morte” e del “Giudizio Universale”, opere attribuite a Buonamico Buffalmacco, che paiono vive nel loro suggestivo realismo. Impongono il silenzio, come rispetto di un evento che travalica l’umana comprensione! 
Proprio al di fuori del Camposanto, con passo deciso, vado verso il Duomo. E’ un fantastico esempio di architettura del medioevo. La facciata, in marmo bianco, è caratterizzata da una serie di colonnati che si susseguono verticalmente, dal più largo al più stretto, donandole un dinamismo plastico unico, sia nelle forme che nel gioco di forze. Il tutto posto al di sopra di sette arcate a tutto sesto, evidenziate da splendide colonne adorne di capitelli corinzi , dalle fini sculture che si alternano a bassorilievi romboidali e circolari. I portali, di cui uno centrale e due laterali, sono nel loro assieme dei veri gioielli. Alternati ad essi possiamo apprezzare degli archi ciechi. 
Mirabili le sculture aggiunte nel periodo gotico sui profili del tetto, dai bassorilievi preziosi. Sono le statue dedicate agli Evangelisti ed agli angeli del Pisano. Al centro è posta la statua della Madonna di Andrea Pisano. Si tratterebbero, però, di copie! La parte esterna al transetto presenta absidi che ripetono e continuano la trama della facciata, con decorazioni policromatiche di rara bellezza. L’interno del Duomo è da mozzafiato. Presenta tre navate, di cui una centrale, stupenda, delimitata da una serie di colonne bilaterali che formano, nelle navate laterali, archi a tutto sesto che si susseguono, con volte a crociera centrali.
Sopra le navate laterali, i matronei. Questi riprendono le arcate inferiori, continuando l’alternarsi chiaroscurale degli archi della navata centrale e delle due laterali. Creano un gioco tra bianco e nero che pare mai finire e perdersi nel soffitto a cassettoni .Esso regala al Duomo di Pisa ulteriore slancio architettonico .La struttura tutta ne trae giovamento, a tal punto da sembrare proiettata verso uno slancio estremo che ha del tentativo di tendere al divino. Questa trova il termine delle navate in un transetto, cui fanno capo tre absidi, due laterali ed una centrale, nel cui catino, come nel resto del Duomo ,si rinnova il tributo al Cristo. Il Chorus è finemente completato da motivi religiosi che si continuano nel timpano, degno sfondo ad un crocefisso di pregevole fattezza. All’interno, un pulpito in marmo, imponente nell’aspetto.
La sua raffinatezza é tale che non necessita di alcun commento. Il Duomo di Pisa. Un bellissimo esempio di romanico italiano la cui costruzione iniziò nel lontano 1064 d.c.. Quasi mille anni….Da non credere! Perso nelle mie elucubrazioni non mi accorgo ch’é la mezza passata. Devo cercare al più presto un luogo dove saziar in buon modo il senso di fame che attanaglia il mio stomaco.
Ricordo di aver veduto un’osteria alquanto intrigante, poco prima di giungere in Piazza dei Cavalieri. 
Mi permetto di suggerirla…”Trattoria della Faggiola”, in via della Faggiola, in quel di Pisa! Lì troverete un’ottima cucina ed un buon servizio, caratterizzato da cortesia e competenza. Vorrei spendere due parole, in quanto il merito deve essere riconosciuto, qualora ne avesse bisogno, riguardo al Signor Carlo Silvestrini. Con lui avrei voluto intrattenermi maggiormente, giusto per incrementare ed apprendere il sapere dell’arte culinaria ed enologica. Bisogna andare sempre da chi conosce un’arte se la si vuole imparare veramente! Se vorrete un suggerimento, saprà orientarvi sapientemente verso “la rotta giusta! “Il rapporto qualità e prezzo? Ottimo! Un solo rimpianto….Se avessi saputo prima quanto fosse preparato, avrei lasciato al Signor Carlo la scelta del vino!! Qualora non conosciate il vino toscano o, il vino in genere, affidatevi alle Sue cure. Come se fosse un terapeuta..!!!.Vi alzerete da tavola soddisfatti e contenti. Perché? Ma perché alla “Trattoria della Faggiola” é come essere a casa! Se poi porterete qualcuno…state tranquilli! Una partaccia, lì non la farete mai!!!Parola di viaggiatore ignorante! Guadagno in men che non si dica Piazza dei Miracoli. Mi aspettano il Battistero di San Giovanni nonché la Torre di Pisa.
Il Battistero si erge imperioso. Non lo si può non notare… E’ il battistero più grande di tutta Italia.
E’ alto ben 54 metri con una circonferenza di 107,24 metri. Hanno iniziato a costruirlo nel XII° secolo. E’ stato terminato nel XIV° secolo. Fu il Diotisalvi ad iniziare la costruzione dell’edificio che terminò con la cupola nel 1394,ad opera di Cellino di Nese. Quello che mi colpisce maggiormente è la cupola. Metà ha tegole… L’altra parte ne è priva ed è in alluminio. Pare che il motivo risieda in una carenza di fondi. Qualcuno, invece, sostiene sarebbe stato così volutamente costruito. L’esterno è caratterizzato da archi ciechi che, in corrispondenza dei punti cardinali, vengono interrotti da bei portali, di cui, l’orientale, posto davanti alla facciata del Duomo, mostra due preziose architravi sormontate da una scultura della Vergine col Gesù. La superiore rappresenta il Cristo ai cui lati son posti la Madonna, il Battista, gli Evangelisti nonché gli angeli. Nell’ architrave inferiore, episodi della vita del Battista.
Gli archi sono a tutto sesto. Ognuno presenta monofore che illuminano l’interno del Battistero, assieme a bifore intercalate a nuove monofore negli ordini sovrastanti, nonché nella cupola, di forma troncoconica. L’interno è tutto un gioco di archi a tutto sesto, bicromici, che snelliscono la struttura, donandole leggiadria ed armonia. All’entrata noterete il pulpito ,ben illuminato dalla luce che penetra dalle bifore incastonate nelle cuspidi più elevate, in stile gotico. Venne scolpito da Nicola Pisano, nel XIII° secolo. Vi sono raffigurate scene della vita di Cristo nonché Le Virtu’.
Splendido il fonte battesimale di forma ottagonale. Una sorpresa mi attende anche se preannunciata. D’un tratto vengon chiuse tutte le porte…
Un grido riecheggia nel Battistero. Un grido che diviene da subito sorta di melodia, grazie all’acustica del Battistero! Impressionante l’effetto dell’eco.
Ma devo affrettarmi. La visita guidata alla torre di Pisa sta per iniziare. Non posso tardare! Dopo aver spiegato un poco di storia ed il motivo per cui sarebbe pendente, iniziamo la difficile salita a piedi. Dico difficile in quanto nell’ascendere si è sempre spostati verso la parte inclinata della torre! Il fatto che la struttura penda sarebbe imputabile ad un errore architettonico. Avrebbero iniziato i lavori non considerando la natura del terreno, cioè cedevole. Anche il Battistero mi pare inclinato….
Sarà effetto della pendenza della Torre Campanaria? Quando sarò sceso constaterò il contrario! Anche il Battistero è certamente inclinato! Ma questa, forse, è una personale considerazione….Da un punto di vista architettonico la torre presenta un basamento costituito da archi ciechi ed una entrata. Sopra di esso una sequela di ordini di logge la cui peculiarità starebbe in un continuo susseguirsi di archi a tutto sesto sorretti da esili colonne dai capitelli corinzi che sorreggono architravi. Lo stile, sembra continuare quello del Duomo, cioè romanico-pisano.
Costruita in tre fasi, trova il proprio culmine nella cella campanaria. All’interno della quale vi sarebbe una scultura del Guardì raffigurante la Madonna col Gesù risalente al XV° secolo. Bella la panoramica sulla città di Pisa, ma i 290 e rotti scalini percorsi a piedi non sono considerati nel tempo a noi concesso. In breve si deve ridiscendere…Nuovi turisti saliranno….La scena si ripeterà continuamente, senza sosta.
Le parole dette…le medesime…
Guardo l’orologio…Le quattro…Considero se riuscirò a vedere quanto suggeritomi…
Giusto per concludere in degno modo, vorrei vedere Piazza dei Cavalieri e la Normale di Pisa. E’ una vera perla. In essa e da essa, imperioso troneggia il culto del sapere: l’Università di Pisa.
Ne resto estasiato. Vi invito ad ammirarla dapprima di lontano, poi, siate curiosi …Dedicatevi ai particolari della facciata ed al bel fonte ,posto davanti la “Normale”. Un piccolo capolavoro,                                 
Concludo la visita in una libreria poco distante da Piazza dei Cavalieri. Si tratta della libreria Andrea Vallerani, dove piacevolmente mi perdo tra stampe e libri rari. Acquisto le tragedie del Foscolo…Da Lui si impara sempre. Anche a distanza di secoli!!Quindi un pensiero mi torna alla mente: ”All’Arno!”. Non è un incitamento bellicoso… Voglio ancora vedere il ponte di mezzo dove si gioca il cosiddetto: ”Gioco del Ponte”. Il ponte di mezzo. L’ho raggiunto quasi di corsa!!!Risale al 1660.Ad erigerlo fu Francesco Nave. E’ stato rifatto perché distrutto dalle bombe degli alleati nel 1943.Un signore mi spiega che non sarebbe nemmeno uguale all’originale!” Non vede? C’è una sola luce..!!!”Chiedo lumi. Mi spiega che all’origine le arcate erano ben tre…E quel “ben” ha del marcato disappunto! Meglio non andar oltre. Mi spiega il Gioco. Sarebbe una sorta di tiro alla fune. In questo caso però si spinge un carro. Vi partecipano le squadre dei quartieri che fan parte delle due “parti” della città. È’ una rievocazione storica, dice, molto sentita. E’ una gara di forza per cui ci si prepara per tempo. Le fazioni sarebbero Tramontana e Mezzogiorno. ”Non gli dia retta…Non vince mai! E’ di Tramontana!”, esclama sorridente una donna! Passa, ci scherza un poco e se ne va. I due si conoscono! Noi due ci guardiamo in silenzio…
Un momento dopo si scoppia a ridere !!! Effetto di una battuta sagace ma affabile! Per me è solo un gioco…Per lui ,anche un modo di rinsaldare l’amicizia. Un’amicizia vera!
Fabio Viganò

BIBLIOGRAFIA

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