Una mattina ti svegli all’alba nelle vicinanze di Cremona.
Apri le persiane della finestra e vedi il fuoco che invade la pianura.
Prendi la macchina fotografica e corri per non perdere neppure un secondo di quello spettacolo!
Sei immerso nella pianura, in quella pianura nebbiosa ed affascinante.
Il sentimento di essere in quel luogo lo perdi, potresti essere vicino all’Adda, al Po, al Mincio…. non capisci dove sia l’orizzonte, dove comincia il ponte, dove finisce la terra.
Tutto è confuso.
Sei parte dello spettacolo, e per una volta nella vita non hai pagato il biglietto…..
Le mie parole finiscono qui, lascio ad altri spiegare cosa possa essere la pianura padana, l’alba nella pianura padana, il temporale nella pianura….
La nuvola era sorta dalle parte infedeli di Levante, dal mare, elemento dei meno devoti, e veniva così inf retta, piccola e rabbiosa, che nel tempo di andare e tornare di sagrestia già spuntava sul filare dei pioppi in fondo allo stradale della canonica: d’un tratto si torsero e si piegarono investiti come da un fuoco. Tutta la campagna fu presa da una fosca disperazione di vento.( Riccardo Bacchelli)
L’agricoltura è l’arte di saper aspettare….
(Riccardo Bacchelli)
Ecco il sol che ritorna, ecco sorride
per li poggi e le ville. Apre i balconi,
apre terrazzi e le logge la famiglia;
e, dalla via corrente, odi lontano
tintinnio di sonagli, il carro stride
del passeggerr che il suo cammin ripiglia.
(Leopardi)