L’aeroporto è lontano dal cuore storico della città.
Arrivando con l’auto il complesso monumentale della cattedrale e del palazzo reale lo si scorge da lontano.
Rimane alto sopra il fiume ed i suoi ponti, quasi staccato dalla realtà che lo circonda.
Ancora prima di andare ad effettuare il check-in nell’albergo scelto ti viene voglia di far fermare il tassista e di lanciarti in una salita vorticosa verso il cuore nevralgico del complesso.
Entrarci significa percorrere a ritroso quasi mille anni di storia, dal 1344 anno in cui ebbero inizio i lavori sino al XX° secolo quando si conclusero.
All’interno è sepolto San Venceslao e sono conservati i gioielli della corona.
Da non perdere assolutamente sono la Porta d’Oro e la Cappella di San Venceslao.
Non mi soffermo sulle opere d’arte conservate al suo interno e neppure sulle vetrate, il viaggiatore attento le scoprirà a modo suo, camminando per le navate della cattedrale.
Non molto distante dalla Porta d’oro vi è il palazzo reale, eretto a partire dall’ XI°secolo. Il palazzo consiste in tre diversi strati architettonici, i sotterranei romanici che risalgono al 1100, il piano costruito da Carlo IV ed il piano superiore con l’imponente e gotica Sala Vladislao, per raggiungere la quale si utilizza quella che è stata rinominata come la \”scala dei cavalieri\”, ampia ed agevole scala a volte gotiche usata dai cavalieri, che la salivano a cavallo, per recarsi nella sala Vladislao dove avevano luogo i tornei.
Un avvenimento importante ( ridicolo aggiungerei…) nella storia del palazzo reale è quello che riguarda la Defenestrazione del 1618: oltre un centinaio di nobili convertiti al credo protestante si recarono a palazzo per protestare contro l’ascesa al trono di Ferdinando d’Asburgo a loro intollerante. I nobili affrontarono i governanti e dopo un litigio li gettarono fuori dalla finestra. I tre \”defenestrati\” si salvarono incredibilmente finendo, dopo un volo di 15 metri, sopra un mucchio di letame……
Usciti di nuovo sul piazzale tra il palazzo e la cattedrale non possiamo non venire rapiti dalla bellezza del portale d’oro che risplende di luce e di colori…..
Fabio Casalini