Il duomo di Siena: la fede di marmo

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Siena non puoi pensare di visitarla una volta nella vita.

Non puoi pensare di visitarla in un giorno.
E’ un luogo in cui devi entrarci un poco alla volta.
Vi sono luoghi simbolo della vita quotidiana, piazza del Campo, e luoghi simbolo della fede, il Duomo.
Il Duomo è un simbolo incompiuto.

Frontalmente è bianco, sottolineato da una delicata policromia dovuta alla pietra rosa senese ed a quella verde di Prato. Vi è una  netta differenza tra la parte “bassa” della cattedrale in chiaro stile romanico, realizzata dal famoso Giovanni Pisano, e la parte “alta” in splendido gotico-fiorito ad opera di Giovanni de Cecco. L’insieme dei due stili toglie il fiato dalla bellezza complessiva. A questo punto aggiri la chiesa per cercare il campanile e… ..capisci che c’è qualcosa che prosegue sul lato destro della chiesa. Quel qualcosa è ingombrante. Capire non è facile, leggi e cerchi informazioni.

A cavallo del 1300 Siena stava diventando molto ricca e potente, il loro duomo era bello ma ancora incompiuto nelle forme attuali. Ai potenti senesi dell’epoca sembrò piccolo rispetto al capolavoro che stavano realizzando a Firenze. Come sempre la competitività pacifica tra popoli permette il realizzarsi di opere maestose (basti ricordare la torre della cattedrale di Strasburgo o quella di Friburgo o di Ulma).

A qualcuno di essi venne un’idea alquanto ….inquietante: trasformare il duomo, nelle sue dimensioni attuali, nel solo transetto di una più grande costruzione trasversale alla precedente, solenne ed imponente nelle dimensioni e nella forme architettoniche. L’ardita costruzione venne abbandonata dopo qualche decennio di lavori, forse per la difficoltà costruttiva o forse….perché finirono i soldi. Di questo colosso resta tutta la navata destra formata da cinque grandi arcate, tre arcate sul fianco sinistro e la facciata (chiama “facciatone”) rimasta incompiuta. Se ci fossero riusciti parleremmo del più grande luogo di culto costruito dall’uomo.
Il duomo è davvero bello e la policromia dei marmi e delle pietre che si staglia contro l’azzurro del cielo ti rimangono dentro, per sempre.

Studiato l’esterno e la storia della cattedrale bisogna varcare la porta!
Qui siamo di fronte ad una delle maggiori realizzazioni dell’arte italiana. La pavimentazione del duomo è una decorazione a graffiti o a tarsia compiuta in periodi diversi. Qualsiasi guida che si rispetti riporterà l’intera pavimentazione con la spiegazione di ogni singolo disegno.

Tra le altre meraviglie da non perdere assolutamente vi è la Libreria Piccolomini completamente affrescata dal Pinturicchio e con all’interno il famoso gruppo scultoreo di epoca romana delle “Tre Grazie”.
Diciamo che passare quasi un’ora con il naso all’insù non sarà difficile…….
Opera tra le massime del Rinascimento Italiano. Da non perdere!
Prima di finire la visita del Duomo urge cibarsi ma non di cultura….
Nelle immediate vicinanze vi è il ristorante pizzeria Il Duomo. Accogliente e luminoso. Il menù personale comprendeva assaggi di formaggi e salumi misti accompagnati da miele ed una entrecote di chianina coperta da lardo di colonnata! ottima scelta anche per il vino, un chianti rosso di non ricordo quale produttore ma sincero e piacevole. Doppio caffè (sapete il lardo anche se son piemontese non è proprio di facile digestione…) e di corsa al campanile del Duomo.

E’ in puro stile romanico con decorazioni a marmi dicromi disposti in senso orizzontale in modo tale da creare una serie continua di strisce bianche e nere.
Il campanile è chiuso da una piramide a base esagonale e da altre piccole piramidi poste ai lati della precedente.

Bellissimo effetto visivo e grandiosa sensazione basso-alto contrastata dalle linee orizzontali.
Per chiudere la giornata dedicata alla cattedrale non resta che ammirare la cupola chiusa da una lanterna. Molto significativa nelle dimensioni, in quanto è alta ben 44 metri!
Una giornata spesa bene tra arte, cultura e buon cibo.

BIBLIOGRAFIA

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