Gran Sasso, il gigante che dorme

Tempo di lettura: 4 minuti

Prati di Tivo (1450m) è una località montana alle falde del Gran Sasso, nel comune di Pietracamela. Nel periodo estivo la località offre la possibilità di effettuare diverse escursioni con vario grado di difficoltà. Per arrivare in località la Madonnina la via più semplice è quella di prendere la seggiovia; in alternativa si seguono le tracce di sentiero (sulla destra della seggiovia) che portano in località Fonte Cristiana (1564m). A questo punto si sale liberamente su prati sino a congiungersi, poco prima dell’arrivo della funivia, ad un comodo sentiero che attraversa in diagonale gli ultimi piloni della funivia e si giunge in cima alla cresta dell’Arapietra. Vi è anche una terza via per arrivare in località la Madonnina: sulla sinistra del parcheggio della seggiovia parte una strada prima asfaltata e poi sterrata che porta in località Piana del Laghetto a circa 1650m; da questo punto parte un sentiero che risale tutto il crinale dall’Arapietra sino alla sommità per poi giungere, su sentiero molto evidente, alla stazione di arrivo della funivia.
Ho scelto di percorrerla sul sentiero che parte a destra della cabinovia scartando l’ipotesi di risalire tutto il sentiero in quanto ho notato la possibilità di risalire il crinale del monte seguendo i piloni della funivia: è molto dura ma si riduce drasticamente il tempo di salita; infatti in poco più di 1 h sono giunto alla stazione di arrivo della funivia (altrimenti ci si impiega almeno 2h).
Dalla stazione di arrivo della seggiovia (2015m) si prende il sentiero che parte a destra in direzione del Corno Piccolo del Gran Sasso. Dopo alcune ripide svolte si attraversa il passo delle Scalette (circa 2100m) e si entra nel Vallone delle Cornacchie. Si costeggia per un buon tratto la parete est del Corno Piccolo, dal quale lentamente ci si stacca per arrivare ad una \”foresta\” di massi; siamo arrivati ad uno sperone che divide in due il vallone delle cornacchie; si procede su di un sentiero attrezzato con corde fisse per qualche metro (unico tratto esposto dell’escursione) sino a giungere ad un rilievo erboso, dove finalmente vediamo in lontanza il rifugio. Si procede su diversi tornanti per giungere finalmente dopo 1h, 1h e 10 minuti al rifugio, da cui si gode una vista magnifica sul Gran Sasso e su buona parte del territorio teramano. Dopo una breve sosta al rifugio si riprende a salire. In circa 15 minuti si sale alla Sella dei due Corni da dove si gode una magnifica vista sulle pareti \”le fiamme di Pietra\”. Visto che il percorso presenta ancora neve e ghiaccio (siamo a circa 2550m) mi è impossibile salire al Corno Piccolo che dista circa un 100m di dislivello dal punto sommitale di questa escursione.
Il sentiero che dall’Arapietra si incunea nel vallone delle cornacchie è carico di storia: fu qui che nel 1794 il giovane gentiluomo teramano Orazio Delfico passò con il suo carico di strumenti di misurazione per salire alla vetta del Corno Grande. Sarebbe grandioso solamente pensare al fatto che con gli attrezzi dell’epoca riuscirono a conquistare la vetta, ma risulta ancora più incredibile che vi riuscirono con un carico di strumenti per lo studio e la misurazione della grande montagna. Il giovane studioso lasciò una serie imponente di studi che vennero pubblicati su molte riviste e giornali dell’epoca.
Qua finisce l’esperienza \”seria\” del Gran Sasso…

BIBLIOGRAFIA

CONDIVIDI

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su pinterest
Condividi su whatsapp
Condividi su email

COMMENTI

ARTICOLI CORRELATI

Le nostres storie direttamente nella tua mailbox