Corniglia, la bella delle Cinque Terre

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Non che si voglia sminuire la bellezza di Riomaggiore, Manarola, Vernazza e Monterosso, ma Corniglia occupa da sempre un posto particolare nel mio cuore....

Chi non conosce al mondo le Cinque Terre?
Nessuno o ben pochi.
Non che si voglia sminuire la bellezza di Riomaggiore, Manarola, Vernazza e Monterosso, ma Corniglia occupa da sempre un posto particolare nel mio cuore.
Sin dalla prima volta che la vidi, alcuni anni or sono, mi ha affascinato.
Di lei mi piace tutto….
Sarà quel suo essere arroccata su di uno sperone roccioso a strapiombo sul mare, sarà la spontaneità degli abitanti che se possono si fanno in quattro per offrirti il meglio, sarà quella sua leggiadria cromatica che poi risulta essere tipica di questa zona, ma avventurarsi tra i suoi carruggi equivale a rinnovare l’avventura dell’innamoramento!

Parlo di avventura, in quanto non si può mai sapere come vada a finire con una bella donna! Di sicuro la riscoperta di questa città mi intriga sempre più, ogniqualvolta vi ritorni…

Non è possibile descrivere i sentimenti e le emozioni che ti affollano la mente sin da quando la noti in lontananza. Si sospira, come si volesse esclamare: ”Eccoti….Finalmente!”.
Ne respiri l’aria a pieni polmoni. Ti perdi, volutamente, nel vociare dei carruggi, anche se la lingua più parlata non è l’italiano. Tutti parlano inglese….
Tutti, o quasi…
Alcuni abitanti pare siano benevolmente sorpresi dal nostro parlare italiano. ”Ohhhh….Italiano? Bene!”, esclamano talvolta.
Sia chiaro, nulla contro gli americani o gli inglesi o i turisti in genere, ma è dura divenire poliglotti, anche se in modo encomiabile, per guadagnarsi la pagnotta, dimenticando quasi di parlare la lingua italiana.

Sorridono quando propongo loro di parlar  in altra lingua. E’ gente sagace, che apprezza le cose belle ed accetta le disgrazie rimboccandosi le maniche! E’ gente in grado di godere di cose che ad altri parrebbero futili.
Quando il proprietario dell’Antica Osteria “A Cantina de  Mananan” mi propone di mangiare una mormora pescata “con la canna stamattina”, mi invita ad assaporare i gusti veri e più raffinati della sua terra.
Mi ha invitato ad un banchetto!
Luca me l’aveva detto!
”Vai lì che mangi da dio!”, aveva sentenziato col fare di chi conosce! Ed infatti non soltanto ho mangiato benissimo, assaporando una cucina sopraffina dai sapori antichi e dai gusti schietti, difficili da ritrovarsi in un altro locale!
Il gusto ed il sapore sono assicurati dai cibi sempre freschi, dal pesce agli ortaggi! Il tutto è esaltato da ottimi vini, anche locali, tipo il Vermentino, superba cornice ad un quadro di cucina raffinata nella sua delicatezza. Il rapporto qualità/prezzo vi sorprenderà.

Dopo un caffè doppio ed una grappa, ritorno a perdermi per carruggi..
Entro nelle botteghe più disparate….
Lascio che Corniglia mi seduca.
L’innamoramento continua…. Anche sotto la canicola.
Sono in procinto di raggiungere Vernazza a piedi. Son quattro chilometri di sali e scendi continui sotto il martello del sole….

Mi arrampico sino a raggiungere l’apice di un promontorio da cui si vede in lontananza Corniglia.
Un ultimo sguardo alla “bella delle Cinque Terre” mentre mi tornano alla memoria le parole di un famoso cantautore francese: ”Je ne quitte pas…!”
Fabio Viganò

BIBLIOGRAFIA

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