Cannobio, la sera del miracolo

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Tutto inizia l’otto gennaio del 1522.

Nell’albergo-osteria di Tommaso Zaccheo sono rimasti in pochi.
In cucina rimane soltanto la moglie con le figliolette; la piccola di 13 anni viene mandata dalla madre al piano di sopra, appena giunta uno sguardo al quadro della Pietà appeso al muro. Il quadro raffigura il Cristo che emerge dal sepolcro mostrando le piaghe nelle mani, la Madonna che sostiene il figlio e San Giovanni che piange con le mani giunte. La bambina si accorge che sta succedendo qualcosa di strano, nota del sangue sgorgare dalla figure impresse nel quadro. Chiama subito la madre, probabilmente urlando in quanto i resoconti dell’epoca ci dicono che accorsero molte persone.

Tutti i presenti poterono constatare che dal Cristo sgorgava sangue vivo, non solo, anche la Madonna e San Giovanni piangevano lacrime di sangue…
La voce corre veloce ed in poco tempo molte persone poterono assistere al miracolo della Pietà piangente. Dopo qualche ora i pochi rimasti poterono assistere al secondo miracolo: la piaga del costato si rigonfia come se il Cristo vivesse in quel quadro.

Il miracolo più grande è riservato alla sera del giorno seguente, il 9 gennaio del 1522, quando molte persone poterono testimoniare che dopo il rigonfiarsi del costato, dalla piaga uscì una piccola costola, nelle giuste proporzioni rispetto alla figura del Cristo.
La costola cade sopra una tovaglia appoggiata sopra ad un mobile posto sotto il quadretto; la costola viene esaminata da molte persone, compreso il medico del paese. Poche ore dopo la costola viene presa in custodia da un canonico della Collegiata e portato in processione nella chiesa di San Vittore, dove ancora oggi riposa in un reliquiario.

Il miracolo della lacrimazione si ripete ancora dieci volte, l’ultima il 28 febbraio del 1522.
Pochi mesi dopo la Curia di Milano manda delegati a Cannobio per interrogare i presenti ed accertare la veridicità delle notizie che andavano diffondendosi.

L’osteria in pochi anni divenne meta di pellegrinaggio intenso e continuativo e nel 1526 cede il posto ad un Santuario, che viene visitato molti anni dopo anche da San Carlo che diede il via ai lavori di ampliamento del santuario stesso, in quanto quello esistente gli dovette sembrare troppo piccolo rispetto al miracolo che in quel luogo si era consumato.

Tutti gli anni a Cannobio la sera del 7 gennaio viene ricordato l’avvenimento con una grande manifestazione che ha preso il nome di Festa dei Lumineri o dei Lumieri. Cannobio non è solo la festa dei lumineri.
E’ molto altro.

E’ un bellissimo borgo adagiato sulle rive del Lago Maggiore.

Il paese ha origine antiche, forse preromane, e lo dimostrano alcune sepolture a incinerazione, tornate alla luce tra il XVI e il XVII secolo nei pressi dell’attuale via Campo Rezio. Dopo l’annessione all’Impero Romano del nord Italia e delle vallate alpine (I secolo a.C.), Cannobio fu certamente un centro commerciale e strategico e sede di una flotta lacustre.
Le sue spiagge e le sue acque sono state insignite diverse volte negli ultimi anni della bandiera Blu; nel 2011 ha ricevuto anche la bandiera arancione del TCI.
Da visitare assolutamente sono il Santuario della Pietà e la Collegiata di San Vittore che vi attende severa nel centro storico del borgo.

BIBLIOGRAFIA

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