Non è facile descriverla.
Ci arrivi dall’alto, non la vedi, al massimo la scruti.
Non capisci i limiti fisici del borgo, se non quello a meridione chiuso dal mare.
Inizi a curvare l’automobile su ripidi tornanti nella speranza di non incrociare qualche bus che risale la strada che stai percorrendo.
Inizi a curvare l’automobile su ripidi tornanti nella speranza di non incrociare qualche bus che risale la strada che stai percorrendo.
Raggiunto il parcheggio devi solamente decidere quale stradina utilizzare per arrivare sul lungomare.
Attraversalo tutto è di suo vivere una bellissima esperienza.
Il consiglio è quello di fermarsi all’estremità orientale per ammirare la basilica ed il bastione, magari all’alba o al tramonto per godere dei meravigliosi colori della natura.
I monumenti appena descritti sono il Castel Dragone che doveva difendere il borgo dalla incursioni dei pirati e la basilica di Santa Maria Assunta.
Il borgo è famoso in tutto il mondo come La città dei Mille Bianchi Velieri.
Il motivo è da ritrovarsi in una iniziativa del 1800. Nel 1852 nasce a Camogli la Mutua Assicurazione Marittima che aveva lo scopo di risarcire i velieri in caso di loro affondamento; in questo periodo i velieri di Camogli solcano tutti i mari del mondo e viene rinominata al città dai mille bianchi velieri.
Ultima annotazione divertente riguarda il nome della città: la leggenda vuole che derivi dalla parola Cà a Muggi, cioè case a mucchi o dal genovese Cà de mogee cioè casa delle mogli, in quanto i mariti erano impegnati in mare e loro rimanevano alle finestre ad attendere il loro rientro….
Verosimilmente il nome deriva dal dio etrusco Camulo.
Ultima annotazione divertente riguarda il nome della città: la leggenda vuole che derivi dalla parola Cà a Muggi, cioè case a mucchi o dal genovese Cà de mogee cioè casa delle mogli, in quanto i mariti erano impegnati in mare e loro rimanevano alle finestre ad attendere il loro rientro….
Verosimilmente il nome deriva dal dio etrusco Camulo.